CALEXICO

Seasonal Shift
(City Slang Records)

6.5/10 01.01.2021   |   Alberto Albertini
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Il disco di carattere natalizio è quasi sempre visto con una certa apprensione dai propri fan. La possibilità, infatti, di ritrovarsi tra le mani un lotto di ridondanti cover di classiche versioni natalizie è un rischio molto alto. Nonostante la band Calexico sapesse già in precedenza le difficoltà che avrebbe potuto riscontrare durante il percorso di registrazione, con l'alto rischio di finire incappati in un progetto dall'aspetto analogo al classico cesto natalizio (anche senza scartalo, si può già immaginarne il contenuto), non riesce purtroppo nell'intento di confezionare un disco del tutto privo di una certa convenzionalità.
Il "concept" di Seasonal Shift ideato dalla formazione di Tucson resta comunque molto interessante, avendo come punto di riferimento la raffigurazione musicale di una celebrazione stagionale multiculturale, un incrocio di diverse tradizioni e percezioni delle festività natalizie.
Proprio nella prima traccia Hear The Bells, firmata da Joey Burns e John Convertino, si respira già quell'aria festosa adatta a un'unione interculturale: il brano è infatti gioioso, con un contorno di fiati estremamente godibile e prende spunto dalle festività celebrate a Tucson a inizio novembre, un importante collegamento diretto tra le tradizioni americane e quelle messicane. Dopo un primo ascolto ci si accorge che sono le composizioni originali dell'album a donare le emozioni più intense. La misteriosa e meditativa traccia acustica Nature's Domain (capace di trasmettere un sentore di calma e tranquillità) si accosta musicalmente alle altre tre canzoni più riuscite e introspettive del disco: Seasonal Shift, Peace Of Mind e l'enigmatica strumentale Glory's Hole.
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Photo credit: la copertina di Seasonal Shift
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Photo credit: la copertina di Seasonal Shift
Risulta molto ben riuscito anche il brano Tanta Tristeza, cantato in spagnolo grazie al supporto di Gisela Joao, dove il messaggio che traspare è quello di celebrare le festività in famiglia per continuare a richiamare alla memoria quei piccoli e felici ricordi che compongono il nostro passato.
Sono invece le rivisitazioni dei classici Christmas All Over Again e Happy Xmas (War Is Over) (rispettivamente di Tom Petty e John Lennon/Yoko Ono) a non donare quel qualcosa in più che ci si aspetterebbe da una band del calibro di Calexico: due buone riletture che però mancano di personalità.
Un'altra composizione sottotono è Sonoran Snoball: l'aggiunta del musicista Camilo Lara non basta per rendere sufficiente un brano banale e povero di idee. Sicuramente di tutt'altra fattura risulta Heart Of Downtown, nella quale le sfumature africane dettate dalla chitarra del tuareg nigeriano Bombino si intrecciano perfettamente con il sound del duo di Tucson.
La cantante guatemalteca Gaby Moreno è invece l'ospite del rifacimento del classico natalizio venezuelano Mi Burrito Sabanero, scritta nel 1972 dal compositore Hugo Blanco. Questa versione è molto orecchiabile e allegra, riuscendo senza dubbio nell'intento di mettere di buon umore chi la ascolta. Ma anche in questo caso si percepisce una certa “comfort zone” compositiva (manca quello stimolo di avventurarsi in sonorità più profonde e intime che rappresentano da sempre il grande punto di forza di questa band).
Calexico hanno fatto la loro scelta, quella cioè di spezzare l'album a metà rendendolo in parte più semplice, avvicinandosi a una forma di canzone molto prevedibile e scontata e in parte mantenendo quella scrittura più elegante e sincera che ha reso grande questa band.
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