DAVY KNOWLES

What Happens Next
(Provogue)

7.5/10 15.12.2021   |   Riccardo Caccia
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Fulminato (all’età di undici anni) sulla via del rock e del blues dopo aver ascoltato Sultans Of Swing di Dire Straits durante un viaggio in auto con il padre, Davy Knowles ha dato il via alla propria carriera discografica nel 2014 con l’album The Outsider, a cui hanno fatto seguito Three Miles From Avalon (2016), l’EP 1932 (2017) e il recente What Happens Next, pubblicato ufficialmente il 22 ottobre di quest’anno.
DAVY KNOWLES
Photo credit: la copertina del CD What Happens Next di Davy Knowles
DAVY KNOWLES
Photo credit: la copertina del CD What Happens Next di Davy Knowles
Il giovane cantante e chitarrista inglese (è nato il 30 aprile 1987 a Port Saint Mary, paese di circa duemila abitanti situato nell’area sud-ovest dell’isola di Man) ha iniziato a cavalcare i palcoscenici nel 2003 grazie al sodalizio artistico con i suoi amici (anche loro abitanti dell’isola di Man) Ross Doyle (batteria), Jamie Armstrong (basso) e Brian Garvey (chitarra ritmica) sotto il nome di Back Door Slam.
Incassato il lusinghiero giudizio espresso nei suoi confronti dall’esimio chitarrista Joe Satriani (“Knowles è il mio bluesman moderno preferito”), Davy Knowles confeziona dodici brani dal coinvolgente appeal. Il disco inizia con l’incalzante Light Of The Moon (pubblicato come singolo in luglio quale anticipazione dell’album), dotato di un riff che, una volta ascoltato, ti rimane impresso nei padiglioni auricolari. Stessa impronta sonora anche per il successivo Heartbreak Or Nothing, per lo scattante Solid Ground e il pungente Side Show. La ballata Roll Me offre un’interpretazione vocale di Knowles di qualche tacca qualitativa superiore rispetto (e questo, purtroppo, è un limite del lavoro) all’appena raggiunta sufficienza complessiva.
L’atmosfera diventa rarefatta nei cinque minuti e mezzo di Devil And The Deep Blue Sea, con tanto di gradevoli sequenze di accordi abbellite di effetti come tremolo e accentuato delay e impreziosite da ottimo assolo di slide.
L’unica traccia acustica del lavoro è la gradevolissima If I Ever Meet My Maker, posta in chiusura di What Happens Next e rivelatrice di un’interessante vena melodica del titolare. Come, peraltro, già successo all’epoca di Back Door Slam con il brano che fornisce il titolo dell’album Roll Away.
Meritano adeguata sottolineatura anche la riflessiva River (con tanto di introduzione di pianoforte governato da Andrew Toombs e ricami chitarristici accattivanti di Knowles), One & The Same (una scaltra composizione in grado di attingere, con discrezione, a decine e decine di episodi di rock britannico delle decadi passate).
What Happens Next è prodotto, registrato e mixato da Eric Corne (fondatore dell’etichetta discografica Forty Below e già collaboratore, tra gli altri, di John Mayall e Walter Trout), presente anche come autore, bassista e al coro in alcune tracce dell’album.
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