THE MURLOCS

Bittersweet Demons
(ATO Records)

7.5/10 29.07.2021   |   Alberto Albertini
THE MURLOCSTHE MURLOCS
Photo credit: The Murlocs
THE MURLOCSTHE MURLOCS
Photo credit: The Murlocs
La formazione australiana The Murlocs ha già all'attivo quattro album e suonando già da due lustri si è fatta conoscere inizialmente nella terra natia per poi ampliare il proprio raggio di fan anche negli States e in Europa.
La mente dietro il progetto si chiama Ambrose Kenny-Smith, conosciuto per essere il cantante/chitarrista/armonicista dei King Gizzard & The Lizard Wizard. La band è composta dal bassista Cook Graig (un altro membro che arriva dalla corte del re lucertola), dal chitarrista Callum Shortal, dal batterista Matt Blach e dal tastierista Tim Karmouche.
Il quinto disco Bittersweet Demons abbandona alcune sonorità psichedeliche e lisergiche presenti nei primi album a favore di brani che virano verso un pop rock con il pianoforte in elevata evidenza rispetto al passato. Questo particolare accresce maggiormente la natura intima delle composizioni, donando loro una maggiore profondità e maturità. Ballate pianistiche con richiami a Elton John e John Lennon oppure composizioni cantautorali che rimandano a Neil Young, Emitt Rhodes e Harry Nillson fanno tutte parte del bagaglio musicale dal quale attinge Ambrose Kenny-Smith, prendendo come spunto di partenza l'immediatezza trasmessa dalle canzoni di questi grandi compositori.
THE MURLOCS
Photo credit: la copertina dell’album Bittersweet Demons
THE MURLOCS
Photo credit: la copertina dell’album Bittersweet Demons
Il disco si apre con la frizzante Francesca, dedicata alla mamma di Kenny-Smith, un piacevole ricordo verso la sua genitrice per averlo sempre sostenuto e motivato a proseguire nella carriera musicale.
La successiva Dangerous Nature appartiene a quella categoria di canzoni ballabili e solari dall'appeal irresistibile: una piacevole pop song arricchita dall'accattivante voce del leader contornata al meglio dal suono della sua armonica.
In Eating On You The Murlocs si lascia andare a delle scappatelle dal sapore sudista: un rilassato country rock pervade il brano, donando al disco un'ulteriore eterogeneità.
Un richiamo palese verso le sonorità di Sir Elton John si trova in Bittersweet Demons e in Skyrocket: gli accordi di piano iniziali dai quali si sviluppano i brani rispecchiano la tipica composizione nel pieno stile della rockstar inglese, dove voce e pianoforte svettano su tutto, supportati comunque da una più che ispirata sezione ritmica.
Anche il glam rock è un'altra influenza mai nascosta da Kenny-Smith: ascoltando brani come No Self Control e Limerance viene evocato, attraverso una piacevole scrittura, un forte richiamo ad alcune sonorità tanto care a Marc Bolan.
Forse il modo migliore per apprezzare al meglio la maturità compositiva raggiunta da The Murlocs lo si ottiene ascoltando le due intense ballate dell'album, Skewiff e la finale Misinterpreted. La prima perfezionata al meglio da quella magica sinergia tra chitarra acustica e armonica che ricorda tanto Neil Young, nella seconda (grazie ad un ritornello spettacolare, tramite il quale le parole seguono alla perfezione il pentagramma per creare della grande musica) ancora una volta risulta impossibile non sentirci i T.Rex di Marc Bolan.
I restanti brani Illuminate The Shade e Blue Eyed Runner sono discrete canzoni (senz'altro quelle con sonorità più dure, che tendono verso un vivace garage rock) inferiori a quelle sopracitate, ma senza togliere la minima certezza che Bittersweet Demons resti un disco piacevolissimo, soprattutto se ascoltato in loop.
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